In questa pagina si trova un modello sollecito di pagamento TFR Word editabile.
Nella guida si trovano anche le istruzioni che servono per utilizzare il modulo nel modo corretto.
Come Compilare il Modello Sollecito Di Pagamento TFR
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una quota parte dello stipendio che il datore di lavoro, indipendentemente dal settore di appartenenza, pubblico o privato, è tenuto a versare al dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Questo avviene in diverse circostanze, come il raggiungimento dell’età pensionabile, le dimissioni volontarie o il licenziamento. Il TFR nasce come una frazione della retribuzione del lavoratore, trattenuta mensilmente e accantonata in conformità alle disposizioni normative, con l’intento di essere erogata solo al termine del rapporto lavorativo.
Questo trattamento economico matura progressivamente durante la durata dell’impiego e si concretizza in un credito certo e liquido per il lavoratore, il quale, a meno che non abbia optato per un diverso sistema di previdenza complementare, ha diritto a ricevere l’ammontare accumulato una volta concluso il rapporto di lavoro. Il TFR deve essere corrisposto entro un termine che può essere specificato dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) o, in mancanza di indicazioni specifiche, al momento della cessazione dell’impiego.
La normativa e la giurisprudenza hanno più volte ribadito la natura del TFR come prestazione economica spettante al lavoratore alla fine del suo percorso lavorativo, evidenziando come esso accumuli nel tempo e debba essere considerato parte integrante della retribuzione, benché la sua erogazione sia posticipata. È un diritto che prende forma con il procedere del rapporto di lavoro e che il lavoratore non può rinunciare anticipatamente, essendo un diritto futuro e non ancora esigibile.
La Corte di Cassazione, attraverso l’ordinanza n. 4360/2023, ha fornito ulteriori chiarimenti riguardo al TFR, sottolineando che esso deve essere inteso come una retribuzione omnicomprensiva, che ingloba tutte le somme derivanti dal rapporto di lavoro. Questo include elementi non direttamente legati all’attività lavorativa svolta, ma che comunque trovano la loro origine nel rapporto di lavoro stesso, consolidando l’idea del TFR come una componente essenziale della remunerazione globale del dipendente, destinata a essere liquidata al termine del suo impiego.
In situazioni di ritardo nella corresponsione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) da parte del datore di lavoro, il lavoratore ha diverse strade per tutelare i propri diritti. Una delle azioni immediate che può intraprendere è l’invio di una diffida tramite posta elettronica certificata (PEC) o raccomandata. Questa comunicazione non solo richiede il pagamento dell’importo del TFR ma anche gli interessi e la rivalutazione monetaria accumulatisi a causa del ritardo, oltre a eventuali danni subiti, purché siano debitamente documentati e dimostrabili.
La legge stabilisce che il diritto al TFR e ai relativi interessi e rivalutazioni è soggetto a una prescrizione quinquennale, come indicato dall’articolo 2948, comma 5, del Codice Civile, decorrente dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Inoltre, secondo la giurisprudenza della Corte di Cassazione (Sentenza n. 12851/2003), il diritto al TFR matura nel momento della cessazione del rapporto, implicando che qualsiasi ritardo nel pagamento da parte del datore di lavoro comporti l’obbligo di corrispondere gli interessi e la rivalutazione monetaria.
Solitamente, le aziende procedono al pagamento del TFR entro il quindicesimo giorno del mese successivo alla cessazione del rapporto di lavoro, un lasso di tempo che permette l’aggiornamento dei coefficienti di rivalutazione. Se al momento della cessazione del rapporto l’azienda non dispone di tutti i dati necessari per calcolare esattamente l’importo del TFR, può ritardare il pagamento della parte mancante e liquidare immediatamente la quota già accantonata e rivalutata.
Qualora il datore di lavoro non proceda al pagamento del TFR, il lavoratore ha il diritto di agire in giudizio per il recupero del credito. Uno strumento efficace è il ricorso per decreto ingiuntivo, che, una volta notificato, dà al datore di lavoro quaranta giorni di tempo per effettuare il pagamento dovuto.
In casi estremi, se il datore di lavoro continua a non pagare e se l’azienda soddisfa i criteri previsti per l’imprenditore commerciale secondo l’articolo 2195 del Codice Civile, il lavoratore può anche proporre un’istanza di fallimento come ulteriore misura di pressione per ottenere il versamento del TFR.
Nel redigere un sollecito di pagamento per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), è importante includere informazioni specifiche che chiariscano la situazione, espongano la richiesta in modo preciso e indichino le potenziali conseguenze in caso di mancato adempimento. Pur evitando di presentare queste informazioni sotto forma di elenco, di seguito si illustra come strutturare efficacemente la comunicazione.
Il sollecito si dovrebbe aprire con un’introduzione formale in cui il mittente, il lavoratore, si identifica fornendo il proprio nome completo e la propria qualifica o ruolo all’interno dell’azienda. Segue la specificazione del periodo di impiego presso la società, includendo le date di inizio e di fine rapporto, a sottolineare il contesto lavorativo in cui è maturato il diritto al TFR.
Successivamente, il corpo centrale della lettera esprime il motivo principale della comunicazione: la segnalazione che, nonostante la cessazione del rapporto di lavoro, il TFR non è stato ancora ricevuto. In questo segmento, è essenziale menzionare esplicitamente che il pagamento del TFR era atteso entro una determinata data, facendo riferimento alle disposizioni normative o contrattuali applicabili, come l’articolo specifico del Codice Civile o del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento.
È poi necessario chiarire le aspettative verso il destinatario, invitando l’azienda a procedere senza ulteriori indugi al pagamento del TFR entro una nuova data stabilita. Questa parte dovrebbe anche evidenziare che tale richiesta è stata motivata dalla necessità di risolvere la questione in maniera amichevole e rapida, ma che la persistente inadempienza costringerà il lavoratore a valutare l’adozione di misure legali per tutelare i propri diritti.
La conclusione del sollecito rafforza l’invito al pagamento, sottolineando l’urgenza della situazione e il desiderio del lavoratore di evitare procedure giudiziarie, che comporterebbero ulteriori costi e disagi per entrambe le parti.
La lettera si chiude con un saluto formale, la data e il luogo da cui viene inviata, seguiti dalla firma autografa del lavoratore, a conferma dell’autenticità e della serietà della richiesta.
Fac simile Sollecito Di Pagamento TFR Word da Scaricare
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Una volta terminato il download, è possibile editare il modulo inserendo le informazioni necessarie. Il modulo editato può poi essere convertito in PDF o stampato.
Luca Sanna è un autore specializzato in questioni di diritti dei consumatori, che lavora presso un'associazione dei consumatori. Con il suo blog, mette a disposizione dei suoi lettori moduli utili, insieme a informazioni dettagliate sulla loro compilazione.