In questa pagina viene messo a disposizione un fac simile istanza cessazione materia del contendere Word editabile.
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Come Compilare il Modello Istanza Cessazione Materia Del Contendere
La cessazione della materia del contendere rappresenta un istituto delineato e affinato grazie all’opera giurisprudenziale. Questo fenomeno, non esplicitamente previsto nell’ambito del sistema processuale civile, trova la sua definizione attraverso una varietà di circostanze in cui, durante il processo, si manifesta un evento, sia esso di natura fattuale o processuale, che dissolve la disputa originaria tra le parti, rendendo di fatto superfluo un giudizio formale.
In questa prospettiva, il bisogno di una decisione giudiziale sull’oggetto iniziale del dibattimento diventa obsoleto o irrilevante a causa dell’emergere di questa nuova circostanza.
Dal punto di vista della giurisprudenza di legittimità, si riconosce che la sentenza di cessazione della materia del contendere assume un carattere dichiarativo, sancendo l’improcedibilità della richiesta a causa dell’assenza emergente dell’interesse a procedere, come delineato dall’art. 100 del codice di procedura civile.
Essa genera una risoluzione che acquisisce la forza del giudicato, attestando la scomparsa della predetta condizione procedurale, pur senza pronunciarsi sulla pretesa originariamente avanzata. Questo è confermato da diverse decisioni della Corte di Cassazione, che hanno stabilizzato questa interpretazione giuridica attraverso una serie di sentenze significative (riferendosi a Cass. civ., sez. U., 28 settembre 2000 n. 1048; Cass. civ., sez. I, 3 marzo 2006 n. 4714; Cass. civ., sez. III, 31 agosto 2015 n. 17312).
Pertanto, ci troviamo davanti a una risoluzione che, pur rivestendo un ruolo procedurale, possiede una rilevanza significativa nel percorso processuale, agendo come un fattore di definizione e delineazione delle controversie civili.
Andando più nel dettaglio, la cessazione della materia del contendere emerge quando una circostanza successiva neutralizza il contrasto tra le parti in causa, eliminando, di fatto, la necessità di un intervento giudiziario.
Questo istituto, diverso dall’assenza di interesse a procedere che precede l’insorgere della lite, presuppone una disparità sorta dopo l’avvio del procedimento giudiziario. Va precisato che tale istituto non può essere invocato se il conflitto si è risolto prima dell’inizio del procedimento legale, poiché in quel contesto, il giudice sarebbe chiamato a notare, anche autonomamente, l’originaria assenza di interesse a procedere, pronunciando di conseguenza l’inammissibilità della domanda.
Il punto focale della discussione gravita intorno all’obbligatorietà del giudice nel dichiarare la cessazione della materia del contendere, stabilendo se questo sia un dovere giudiziario o se dipenda da un accordo tra le parti o una manifestazione di volontà da entrambi.
Storicamente, la giurisprudenza vedeva come prerequisito per una tale dichiarazione, un consenso tra le parti riguardo alla situazione che determinava la cessazione. Tuttavia, enfatizzava anche che, in presenza di chiare indicazioni di tale cessazione, il giudice aveva il compito di riconoscerlo ufficialmente, indipendentemente da una rinuncia formale al processo da parte delle parti coinvolte.
Le opinioni divergenti sollevavano interrogativi sulla correttezza di una dichiarazione di cessazione basata su affermazioni unilaterali, sottolineando l’essenziale verifica della veridicità di tali dichiarazioni.
D’altra parte, la dottrina sottolineava una contraddizione nell’ammettere il riconoscimento d’ufficio da una parte e richiedere l’accordo delle parti dall’altra, argomentando che il potere giudiziario dovrebbe operare al di fuori della volontà reciproca delle parti.
Nella giurisprudenza moderna, si sostiene che la cessazione della materia del contendere debba essere riconosciuta in ogni fase e grado del procedimento, inclusa l’intervento d’ufficio del giudice, quando dal processo emerga chiaramente un accordo tra le parti che indica la risoluzione del contrasto, assumendo una significativa precedenza anche rispetto alle questioni di giurisdizione.
Il contesto normativo fornisce ulteriore sostegno a questa interpretazione, come illustrato dall’art. 27, n. 2, della legge 6 dicembre 1971, n. 1034. Tale articolo promuove la risoluzione consensuale dei conflitti, guidando verso procedure più semplificate in camera di consiglio quando le parti lo richiedono unanimemente.
Da questo si deduce che anche in presenza di dissidi, il tribunale è tenuto a certificare la cessazione della materia del contendere, se identifica circostanze specifiche, come delineato nell’articolo citato.
Fac simile Istanza Cessazione Materia Del Contendere Word da Scaricare
Di seguito si trova il modello istanza cessazione materia del contendere Word da scaricare sul computer.
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Luca Sanna è un autore specializzato in questioni di diritti dei consumatori, che lavora presso un'associazione dei consumatori. Con il suo blog, mette a disposizione dei suoi lettori moduli utili, insieme a informazioni dettagliate sulla loro compilazione.