In questa guida viene proposto un fac simile disdetta comodato d’uso gratuito Word da scaricare.
Nella pagina si trovano anche le informazioni necessarie per usare il modulo senza errori.
Come Compilare il Modulo Disdetta Comodato D’uso Gratuito
Il contratto di comodato d’uso rappresenta un accordo per il quale una parte, denominata comodante (ad esempio, il sig. Rossi), si impegna a concedere gratuitamente l’uso di un bene, mobile o immobile, all’altra parte, detta comodatario (nel nostro esempio, il sig. Bianchi). Lo scopo è permettere al comodatario di utilizzare tale bene per un periodo di tempo prestabilito o per uno scopo specifico, con l’obbligo fondamentale di restituire il bene al termine dell’uso concordato.
Il comodato si distingue per la sua natura essenzialmente gratuita, poiché il comodatario beneficia dell’uso del bene senza dover corrispondere un canone di locazione o altri pagamenti al comodante. Questo contratto può essere stipulato sia verbalmente sia per iscritto, a seconda delle necessità delle parti e della natura del bene oggetto del comodato.
Nel caso di un comodato d’uso gratuito di un immobile, la legge richiede che il contratto redatto per scritto sia registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di stipula. Questo passaggio è fondamentale per dare formalità legale all’accordo e, in alcuni casi, per consentire alle parti di beneficiare di agevolazioni fiscali. La registrazione del contratto scritto si effettua utilizzando un modulo specifico fornito dall’Agenzia delle Entrate.
Per i contratti di comodato verbali, invece, la registrazione è necessaria solo nel caso in cui vengano citati in un altro atto che deve essere registrato. Anche se meno formali, i contratti verbali possono comunque generare obblighi legali per entrambe le parti.
La registrazione del contratto di comodato, oltre a conferire validità legale all’accordo, può consentire al comodante di accedere a determinati benefici fiscali legati alla proprietà immobiliare, come la riduzione di alcune imposte locali (ad esempio, IMU/Tasi) o l’accesso a bonus fiscali per ristrutturazioni. Questi incentivi sono volti a promuovere l’uso efficiente e produttivo dei beni immobili, sostenendo al contempo iniziative di ristrutturazione e manutenzione del patrimonio immobiliare.
La conclusione di un contratto di comodato da parte del comodante può avvenire in diverse circostanze, tutte regolamentate per assicurare che sia rispettato il giusto equilibrio tra le esigenze del comodante e i diritti del comodatario. Le situazioni che possono portare alla risoluzione del contratto includono
-Scadenza del Contratto: Questa è la situazione più diretta, in cui il contratto di comodato ha una durata prestabilita. Al termine di questo periodo, il comodatario è tenuto a restituire il bene. Per esempio, se un immobile è stato prestato per permettere al nipote del comodante di frequentare l’università in un’altra città, una volta ottenuta la laurea, il proprietario ha il diritto di richiedere la restituzione dell’immobile, anche in assenza di una data di scadenza specifica.
-Completamento dell’Uso Convenuto: Il comodante può richiedere la restituzione del bene una volta che il comodatario ha terminato di utilizzarlo per lo scopo concordato nel contratto. Questo avviene indipendentemente dalla presenza o meno di una scadenza fissata.
-Necessità Impreviste del Comodante: In base all’art. 1809 del Codice Civile, il comodante può terminare il contratto e richiedere la restituzione immediata del bene in caso di necessità urgenti e impreviste, come la necessità di alloggiare un familiare che sta per sposarsi o l’urgenza di utilizzare l’immobile per attività professionali.
-Inadempimento del Comodatario: Se il comodatario viola gli obblighi previsti dal contratto, come il mancato mantenimento dell’immobile in buone condizioni, l’utilizzo dell’immobile per scopi diversi da quelli concordati, o la sua locazione senza l’approvazione del comodante, quest’ultimo non solo può richiedere la restituzione del bene ma anche avanzare richieste di risarcimento per eventuali danni subiti.
La risoluzione del contratto di comodato può essere iniziata anche dal comodatario, il quale ha la facoltà di recedere dall’accordo restituendo il bene prestato. Questa possibilità, seppur non espressamente delineata dalla normativa, rappresenta un’eventualità che deve essere considerata nell’ambito del rapporto di comodato.
In tale contesto, è essenziale prevedere nel contratto meccanismi che tutelino entrambe le parti da possibili inconvenienti derivanti dalla decisione di recesso. Una prassi comune prevede che il comodatario notifichi al comodante la propria intenzione di terminare anticipatamente il contratto, rispettando un termine di preavviso concordato. Questo permette al comodante di organizzarsi per la riconsegna del bene e di mitigare eventuali disagi legati alla mancata disponibilità del bene stesso.
Risulta anche opportuno che il contratto stabilisca che il recesso da parte del comodatario debba ricevere l’approvazione esplicita del comodante. Questa clausola assicura che il comodante possa valutare le circostanze del recesso e, se necessario, discutere alternative o soluzioni intermedie che possano soddisfare le esigenze di entrambe le parti.
La disdetta di un contratto di comodato deve essere redatta con cura, includendo tutte le informazioni necessarie per garantire che sia chiara, completa e conforme alle disposizioni contrattuali e alla normativa vigente. Ecco gli elementi fondamentali da includere
-Intestazione e Dati del Mittente: Specificare il nome, cognome, e i dati di contatto del mittente (comodante o comodatario), compreso l’indirizzo completo per eventuali comunicazioni.
-Oggetto: Indicare chiaramente che la lettera riguarda la “Disdetta del contratto di comodato” o una formulazione simile che lasci trasparire immediatamente lo scopo della comunicazione.
-Riferimenti al Contratto: Includere i dettagli specifici del contratto di comodato a cui si fa riferimento, come la data di stipula e, se disponibile, il numero di riferimento o codice del contratto. È utile anche descrivere brevemente l’oggetto del comodato (ad esempio, l’immobile o il bene mobile prestato).
-Motivazione: Se previsto dal contratto o per mera cortesia, si può includere una breve spiegazione del motivo per cui si desidera recedere dal contratto, soprattutto se si tratta di una disdetta anticipata.
-Data di Effetto della Disdetta: Indicare chiaramente da quale data si intende che abbia effetto la disdetta, rispettando i termini di preavviso previsti dal contratto. Se il contratto non specifica un termine di preavviso, è buona norma fornire un preavviso ragionevole.
-Richiesta di Conferma: Chiedere al destinatario di confermare la ricezione della disdetta e, se necessario, di accettazione della stessa, soprattutto se il recesso richiede il consenso della controparte.
-Clausole Contrattuali: Fare riferimento a eventuali clausole contrattuali pertinenti la disdetta, specificando ad esempio l’articolo e il paragrafo che regolano il diritto di recesso o la disdetta nel contratto di comodato in questione.
-Allegati: Indicare l’eventuale inclusione di allegati, come una copia del contratto di comodato originale o documentazione supportiva che potrebbe essere rilevante per la disdetta.
-Conclusione e Firma: Concludere con una formula di cortesia, indicare il luogo e la data di spedizione della lettera e apporre la firma del mittente.
Fac simile Disdetta Comodato D’uso Gratuito Word da Scaricare
Di seguito si trova il modello disdetta comodato d’uso gratuito Word da scaricare sul Pc.
Una volta effettuato il download, è possibile compilare il modulo aggiungendo le informazioni che servono. Il modulo compilato può poi essere convertito in PDF o stampato.
Luca Sanna è un autore specializzato in questioni di diritti dei consumatori, che lavora presso un'associazione dei consumatori. Con il suo blog, mette a disposizione dei suoi lettori moduli utili, insieme a informazioni dettagliate sulla loro compilazione.